Ci sono ricordi che sono sedimentati nella nostra mente, difficili da dimenticare. Un suono, un odore, un’immagine, una sensazione: tutte cose che una volta radicate in noi è impossibile liberarsene. Nella mia memoria c’è un’immagine che resiste ancora oggi, un ricordo che associo all’infanzia, ai giorni spensierati trascorsi con i nonni, a un passato che purtroppo non tornerà più.
L’antica littorina che viaggiava sulla vecchia linea ferroviaria Paola-Cosenza è uno di quei ricordi difficili da cancellare. Ricordo quando la domenica mi recavo dai miei nonni materni e mi incantavo a guardare l’imponente Ponte San Giovanni, sul quale passava quel trenino magico, immerso nel verde.
La Paola-Cosenza ha smesso di funzionare il 28 aprile 1987, io avevo poco più di due anni e molto probabilmente ho visto passare quel convoglio lungo quella tratta, l’ho sentito fischiare e sbuffare. Un ricordo sensoriale ed emozionale che mi porto dentro e che avrei tanto voluto rivivere.
Il mio interesse per le antiche tratte ferroviarie parte da lì, dall’aura magica in cui quel ponte era immerso, nel verde della natura di contrada Cerasuolo, tra le gallerie celate dagli alberi, dal silenzio e dalla tranquillità del paesaggio circostante.
Qualche anno fa, durante un’escursione ho avuto la possibilità di entrare nelle gallerie ormai dismesse, salire su un altro splendido ponte sul quale transitavano i trenini (situato in zona Acquabianca a San Lucido) e ammirare la bellezza dell’archeologia industriale, ancora oggi visibile, tangibile.
Questi luoghi rappresentano la nostra storia, a partire dal 1915 la Paola-Cosenza ha permesso a migliaia di persone sulla costa di spostarsi nel capoluogo di provincia per lavorare e studiare. La linea a cremagliera consentiva di percorrere anche le tratte in forte pendenza. Nell’epoca in cui le antiche tratte ferroviarie vengono utilizzate a scopo turistico, la valorizzazione di queste risorse esistenti è un passo fondamentale per poter offrire esperienze uniche ai viaggiatori.
La notizia di qualche giorno fa della demolizione della storica locomotiva a vapore 981 006 mi ha lasciato sgomenta, poiché anche se non è più possibile riqualificare il tracciato ferroviario a causa di problemi strutturali, è sempre attuabile una valorizzazione alternativa, in linea con le attuali tendenze del turismo lento, con percorsi ciclabili e pedonali. Ristrutturare quella vaporiera, inserirla in un percorso di narrazione di ciò che ha rappresentato la Paola-Cosenza per lo sviluppo del territorio, avrebbe reso l’itinerario più attrattivo, grazie a un ulteriore elemento storico originale dell’epoca.
La memoria storica va preservata, le risorse esistenti vanno tutelate ed è necessario essere coscienti delle potenzialità che possiedono i nostri territori, prendendo magari spunto da realtà vicine che sono state in grado di creare ricchezza partendo da beni apparentemente scontati, ma che in realtà non lo sono.