La Calabria è sempre stata un crocevia di popoli e culture, l’ospitalità per noi è sacra, nel DNA noi calabresi abbiamo l’accoglienza. Nonostante le diversità di popoli e culture, in un mondo tanto vasto e variegato, il turismo ha il pregio di unire, far scoprire le differenze, consentendo di far sentire a casa coloro che viaggiano.
Ieri ho avuto il privilegio di partecipare a un educational tour molto interessante, organizzato dai proprietari del Castello di Serragiumenta ad Altomonte. Il loro obiettivo è aprirsi a nuovi mercati, esportando i loro prodotti genuini e di qualità in economie emergenti. Abbiamo incontrato un gruppo di persone che ci ha illustrato come rendere la struttura ricettiva muslim friendly, adatta cioè ad accogliere i turisti musulmani.
Appena sono arrivata alla tenuta, sono rimasta impressionata dalla bellezza del castello, immerso nel verde ben curato. Era solo l’inizio del mio viaggio alla scoperta di questo luogo incantevole: appena entrata ho fatto un salto nel passato, i proprietari hanno voluto mantenere gli arredi originali, rendendo così il castello una dimora storica di pregio. Ho raggiunto gli ospiti sulla terrazza dalla quale ho potuto godere di un panorama mozzafiato: tutto intorno al castello vigne, ulivi, campi coltivati, antiche strutture oggi adibite a varie funzioni. In fondo alla terrazza una piscina da sogno, immersa nel paesaggio rurale, ha completato il mix di emozioni che mi hanno letteralmente rapita.
Durante la mattinata, siamo stati accompagnati da Rita e Paolo, i proprietari della tenuta, a vedere da vicino le meraviglie del paesaggio che avevamo ammirato fino ad allora solo dalla terrazza. Ulivi secolari, vigne, il maneggio dei cavalli, l’agriturismo, gli orti, tutto raggiunto a bordo delle golf cart, le originali macchinine perfette per spostarsi in campagna.
La mia attenzione però è stata completamente catturata quando ho visto le casettine dove praticare glamping! Poter dormire circondati dal verde, con tutti i comfort, ammirando le stelle e ascoltando i suoni della natura, è un’emozione che non ha prezzo.
Nel frattempo che visitavamo i numerosi luoghi che formano la struttura nella sua totalità (sono circa 500 ettari), ho avuto occasione di conversare con gli ospiti, chiedendo loro informazioni sulla loro cultura e scoprendo tanti aspetti halal. Halal è una parola araba che indica ciò che è lecito per i musulmani e spesso viene associata al cibo, in particolare alle carni. Per loro è di fondamentale importanza il metodo di macellazione dell’animale, per poter rendere la carne commestibile per i fedeli.
Per accogliere al meglio i turisti di fede musulmana è necessario dotarsi di alcuni accorgimenti, non solo dal punto di vista alimentare ma anche per ciò che riguarda la privacy delle donne. Ad aiutarci in questo c’era Amir Mahmood, CEO del tour operator My Pure Trip.
Il Castello di Serragiumenta ha l’obiettivo di attrarre turisti internazionali ed è dunque necessario conoscere al meglio i mercati in questione per poter essere ospitali. A proposito di ospitalità, all’ora di pranzo siamo stati tutti intorno alla tavola, in un’atmosfera conviviale e amichevole, un momento di gioia condiviso, assaporando le delizie a chilometro zero realizzate dagli chef della tenuta.
Nel pomeriggio abbiamo accompagnato i nostri amici alla scoperta del borgo di Altomonte, un vero gioiello calabrese, ricco di storia e cultura. Ogni angolo li ha affascinati, in particolare il duomo, il museo civico e le splendide vedute sulle vallate circostanti.
Alla fine di questa giornata sono tornata a casa arricchita a livello umano, ho imparato la bellezza della diversità, la necessità di vedere le cose da altri punti di vista e ho scoperto un luogo incredibile, che non immaginavo esistesse.
Un angolo di paradiso che però si apre verso il mondo, rendendo la Calabria una terra ancora più ospitale che accoglie e abbraccia i suoi fratelli in giro per il mondo, facendo conoscere i sapori della nostra terra, la bellezza delle nostre colline e l’autenticità delle piccole cose.