La promozione dei borghi passa anche attraverso la valorizzazione del patrimonio immateriale, come antiche storie e leggende.
I borghi sono tutti affascinanti, ricchi di storie e leggende che li rendono unici agli occhi di chiunque si appresti a visitarli. Le leggende si tramandano di generazione in generazione, rendendo alcune storie immortali. Tra le leggende della costa tirrenica calabrese, quella di Cilla è una delle più suggestive e secondo la tradizione è una vicenda che si è svolta a San Lucido in provincia di Cosenza. La giovane fanciulla si innamorò di un marinaio che spesso era fuori per delle battute di pesca, un grande amore che venne spazzato via dal destino beffardo. Il giovane Tuturo non tornò dall’ultima battuta di pesca e Cilla disperata lo aspettò giorno e notte su una rupe rocciosa, morendo di stenti.
Una storia d’amore intensa che racconta, prendendo come spunto la vicenda della giovane sanlucidana, il destino di molti pescatori e delle loro giovani promesse spose. La leggenda narra che nelle notti ventose a San Lucido tra i sibili del vento si sentono ancora oggi le urla disperate della giovane Cilla. Per dare un volto a questa leggenda che per secoli è stata narrata solo oralmente, nel 2014 è stata realizzata una statua, posta in uno dei punti più panoramici del borgo costiero, nei pressi della rupe dove la giovane ha aspettato invano il suo amato.
L’opera è stata realizzata da Salvatore Plastina, artista fuscaldese che ha voluto rappresentare il pathos e la disperazione di Cilla, tesa verso il mare come a voler raggiungere il suo amato tra le onde in tempesta. Oggi la statua di Cilla è uno dei simboli di San Lucido, un’opera che è diventata subito parte integrante del paesaggio e della comunità. L’idea di raffigurare attraverso l’arte un’antica leggenda, radicata in ogni cittadino, ha rafforzato ancora di più il senso di appartenenza al luogo, suscitando anche curiosità tra coloro che non conoscevano ancora questo racconto tradizionale.
Anche dal punto di vista turistico Cilla è riuscita a suscitare interesse, non è raro durante l’anno vedere nei dintorni della statua visitatori che si apprestano a scrutare l’opera ed a scattare fotografie, così come si fa ogni volta che si viaggia. La statua di Cilla ha inoltre ispirato altri artisti che hanno realizzato cortometraggi ambientati a San Lucido, rappresentazioni teatrali, racconti. Il tutto nato da una leggenda che ha saputo coinvolgere alcuni dei sentimenti più intensi della natura umana: l’amore, il distacco, l’attesa, la disperazione. Tutto questo rappresentato in una statua, un’opera d’arte ammirabile in un contesto suggestivo come la costa tirrenica, che nei suoi centri storici racchiude l’essenza di questo territorio, fatto di storia, cultura, tradizioni ed anche leggende, che partendo da un antico racconto popolare riescono a creare un’attrattiva turistica, divenuta oggi uno dei simboli della comunità.
Questo esempio ci fa comprendere quanto sia importante anche a fini turistici la valorizzazione del patrimonio storico, anche immateriale, come una leggenda, che, se saputa raccontare anche attraverso un’opera tangibile, può dare nuovo slancio ai territori, creando curiosità e di conseguenza visibilità, grazie anche ai social network che oggi sono uno strumento fondamentale per la promozione turistica dei luoghi.